(ANSA) – Non bastavano oggetti e armi, ora le stampanti 3D ‘sfornano’, letteralmente, anche cibi commestibili.
Lo fa Sugar Labs che ottiene da stampanti tridimensionali delle ‘strutture’ di zucchero – che possono essere mangiate – e da impiegare per lo piu’ per decorare torte o cupcake, in scia della moda del cake-design. Ma c’e’ chi va oltre. Come un ingegnere ingaggiato dalla Nasa che, in una visione futura, indica addirittura la pizza come uno dei cibi piu’ facili da replicare con stampanti 3D.
Dopo quella molto contestata delle armi, l’ultima frontiera delle stampanti 3D pare essere dunque il cibo. Sugar Lab, fondata da due coniugi di Los Angeles, entrambi architetti, usa zucchero bianco come materiale base per realizzare strutture in tre dimensioni, da mangiare, ma soprattutto per decorare dolci e torte. Pensa invece a sfamare le popolazioni bisognose e gli astronauti nello spazio l’ingegnere Anjan Contractor, al quale la Nasa ha dato 125mila dollari per lavorare a un prototipo di sintetizzatore di cibo, un po’ come quello di Star Trek, per ‘stampare’ pranzo e cena agli astronauti impegnati in lunghe missioni. Intervistato da Quartz.com, Contractor spiega anche che sta lavorando alla pizza 3D. Funzionera’, spiega, ‘stampando’ prima uno strato di pasta, che verra’ cotto da una piastra calda alla base della stampante. Poi sara’ la volta dello strato di salsa di pomodoro, che sara’ in una cartuccia sotto forma di polvere e poi mescolata con acqua e olio, e infine di uno strato di proteine.